Published Texts
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Distorti
Quella sera mi chiamava, e non sembrava avere alcuna intenzione di smet tere.
‒ Mamma. Mamma!
Lo diceva così, offrendolo a me e alla stanza mentre questa si ritirava in un’oscurità di cera, piena di giocattoli (la sua unica proprietà). Strillò ancora, molto più forte, e allora distolsi lo sguardo e accarezzai il bicchiere di whisky, proprio sul fondo, finché l’umidità non passò sulla punta del mio dito.
La parola era ben cucita al suo cervello fin da quando era piccolo. Rimasi immobile a guardare la forma iridata e caparbia della goccia. Non era certo un crimine lasciare che imparasse ...
Translated from
ES
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IT
by Valeria Parlato
Written in ES by Matías Candeira
Viale Zorilor: L’inizio
Ogni uomo ha il diritto, e questo diritto è divino, e non può essere altri menti l’ultima frase, non è obbligatorio cioè che la suddetta frase sia lunga, né che somigli ad un biglietto d’addio, ma conta che essa sia veritiera, che ci sia tanta verità quanta ne possa entrare in essa, tuttavia dentro una frase, sia essa l’ultima, giacché la verità ha l’abitudine di essere capricciosa, ma ciò non significa che non esista, esiste sicuramente, e va detto, soltanto che essa non può essere detta dentro un racconto, dato che il racconto ha la sua verità, la quale non è uguale alla vera verità, se...
Translated from
RO
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IT
by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun
24
17
22 dicembre 2014, Diario de Vida
La natura spettrale di Plaza de España consisteva nel suo rispecchiare la magnificenza di una civiltà precedente, che nell’epoca moderna non aveva più senso.
Che se ne fa la forza colonizzatrice di una piazza così importante, pomposamente suddivisa nelle province spagnole, pensata per celebrare tempi passati? Le carrozze giravano attorno alla fontana, offrendo ai turisti di giocare alla nobiltà per pochi soldi. Bene, almeno qui non ci sono segway. Un cavallo sfruttò la distrazione del cocchiere, si liberò dal giogo e corse al galoppo verso la propria ...
Translated from
SR
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IT
by Sara Latorre
Written in SR by Marija Pavlović
Cara, francamente me ne infischio
Marek, stringendomi forte, mi trascina sul letto e il suo volto viene attraversato da un’espressione che mi fa perdere del tutto l’orientamento, come se il nostro letto fosse una valanga, nella quale lui mi ha sprofondato, facendomi dimenticare dov’è l’alto e dove il basso. Tutta la scena, la stretta e la sua espressione, dura appena un secondo, un momento dopo mi estrae dalla valanga e, anche se mi trovo ancora in posizione orizzontale, mi è talmente chiaro dove sia l’alto e dove il basso, da sembrarmi quasi sospetto. E solo a questo punto ne prendo coscienza, solo adesso capisco, anche se so...
Translated from
CZ
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IT
by Elena Zuccolo
Written in CZ by Lucie Faulerová
Pesce piatto
Galleggio con il viso sott’acqua e resto calma. Non devo attirare l’attenzione, non devo sprecare energia. Basta stare ferma, così. Respirare piano, molto piano. Pluf! Salendo, le bollicine mi solleticano le guance.
All’ultimo momento il mio corpo sarà scosso da un fremito, la pancia si contrarrà per costringere la bocca ad aprirsi e a quel punto, con calma e decisione, tirerò la testa fuori dall’acqua e prenderò una bella boccata d’aria.
«Settantadue secondi!» griderà qualcuno.
Questa è un’abilità che nella vita non ti porta da nessuna parte. Al massimo ti avvicina a te stessa.
Sto sul f...
Translated from
NL
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IT
by Olga Amagliani
Written in NL by Nikki Dekker
I panda di Ueno
Da quando erano nati i bambini, o forse da quando mi ero iscritta ai social network, o ancora da quando il lavoro mi costringeva a comunicare in modo chiaro e ammiccante, a fare insomma riferimento a cose note, invece che a inventarle, dividevo il mio tempo in tempo vero, cioè quello che potevo raccontarmi nella mia lingua vera, e tempo falso, ovvero quello in cui dovevo parlare per categorie, dentro registri o per emulazione di atteggiamenti.
Leggevo nei romanzi di uomini tenaci e volitivi che si alzavano alle quattro del mattino, prendevano docce fredde, e alle sei stavano già attraversando...
Written in IT by Arianna Giorgia Bonazzi
Famous Blue Raincoat
And you treated my woman to a flake of your life,
And when she came back she was nobody’s wife.
(Leonard Cohen, Famous Blue Raincoat)
In una roulotte sperduta nel deserto, un uomo tiene fra le mani una lettera. Osserva con insistenza la conclusione: «Distinti saluti, L.C.». Sembra la classica chiusura di una lettera d’affari. L’ha letta d’un fiato e dopo tante frasi decisive, appassionate, scritte con lo scopo di fare il bilancio di tutta una vita, quello che più lo stupisce è: «Distinti saluti, L.C.». Asettico. Tanto impersonale quanto una sentenza di morte in bocca a un giudice. È in viol...
Translated from
ES
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IT
by Ilaria Garelli
Written in ES by Aixa De la Cruz Regúlez
Un ronzio
In treno, nell’ultima tratta del viaggio, aveva visto attraverso il finestrino sudicio i margini del cielo. Si è alzato per guardare anche dall’altra parte del vagone e si è avvicinato all’uomo addormentato con il volto nascosto dietro la tenda e con la mano destra poggiata saldamente sopra la piccola borsa da viaggio, che stava sul sedile a fianco. Sì, anche dal suo finestrino la vista era uguale. Una coperta compatta, indaco, su un piano parallelo al campo esteso, pieno di vegetazione secca. E al suo margine, un azzurro chiaro e limpido, come un mare lontano, sospeso tra cielo e terra.
Da q...
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RO
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IT
by Andreaa David
Written in RO by Lavinia Braniște
Idro (estratto di un romanzo)
‒ Casa dolce casa, ‒ dice Saúl e, uno ad uno, si sfila gli anelli. Ivanka cammina fino al centro della cabina e si ferma. Aspetterà ancora un po’. Lo guarda spostarsi accanto al letto, più veloce, affinché la luce rossa attenui la sua stazza e il suo respiro si lasci andare verso il suono dell’oce ano. In realtà, ha già orchestrato il modo minuzioso di spolverare la stanza fino a creare piccole isole di sé stesso. Si è tolto le scarpe velocemente. La giacca scivola morbida sull’appendiabiti. I gemelli dorati e il farfallino vanno sul comodino. Che precisione. Questi dettagli la circondano...
Translated from
ES
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IT
by Valeria Parlato
Written in ES by Matías Candeira
Ortensio
Lui pensa che il mondo sia fatto di linee. Non sono parallele, non gli importa dove vanno a incontrarsi. Conta lo spazio che le allontana, ciò che lo riempie, cosa nasce e cosa muore nel tempo che le trattiene, immutate e immaginarie, nella solitudine di chi le osserva.
È una linea l’orizzonte che divide il cielo dal golfo di Sant’Eufemia. Spesso, se il tramonto è pulito, lo Stromboli sembra più vicino. Appare come una piramide quasi nera, dalla cima nasce un grigio sbuffo che Ortensio distingue a fatica. È una linea quella formata dai sassi che a riva anticipano il bagnasciuga. Restano ...
Written in IT by Maurizio Amendola
Bestie voi tutte dei campi
Come al solito, quella mattina si svegliò affamata. Lo starnazzare delle anatre che sorvolavano il tetto risuonò fra le pareti della stanza e la bambina si tirò su dal letto. Le anatre erano arrivate a casa di sua nonna da lontano, forse da un altro continente, sbattendo le ali. Da un giorno all’altro la bambina non era più andata a scuola e l’avevano mandata lì, dalla nonna, che abitava sulla riva di un lago, a chilometri dal paese più vicino. Non interessava a nessuno. I suoi genitori cercavano intimità o stavano lavorando laggiù in città, non era chiaro. Quello di cui non dubitava era il bo...
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ES
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IT
by Ilaria Garelli
Written in ES by Adriana Murad Konings
Diario
21 agosto
Mi chiamo Erik Tlomm e questo è il mio diario. Scrivo su prescrizione dello psichiatra, a quanto pare allo scopo di una più pronta guarigione. Ma a chi dovrei scrivere nello specifico? A lui? A Lina, mia moglie? Non vorrà mica mostrarle quello che scrivo? «Scriva a sé stesso» è stata la risposta dello psichiatra a queste mie perplessità. Ho quindi comprato un quadernetto in pelle e ora mi ritrovo qui, a questa scrivania, a scrivere un diario a me stesso, anche se non riesco a liberarmi della strana sensazione di non stare scrivendo solo per me, ma pure per qualcun’altro – ma chi?
2...
Translated from
SL
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IT
by Lucia Gaja Scuteri
Written in SL by Mirt Komel