Published Texts
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Le bugie si accumulano in fretta
Non intendevo sollevare un polverone del genere. Ma all’improv viso è successo. Raccontai a scuola dell’incidente stradale, e una cosa tira l’altra.
Mi ero talmente stufato degli esami che mi alzavo sempre tardi, e ogni volta mi ripromettevo di iniziare in anticipo per dare una sfogliata alle cose che non avevo studiato. Dopo il bip-bip esasperante della sveglia di mia madre, che entrava al lavoro molto presto, ripiombavo in un sonno profondo, così profondo che sentivo a stento suonare la mia. Mio padre veniva a buttarmi giù dal letto appena in tempo. Ma ciò non avvenne il lunedì dell’...
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NL
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IT
by Antonio De Sortis
Written in NL by Carmien Michels
Albero mostro bambino albero
Ancora non sappiamo come Óscar riuscì a mangiare il seme, né siamo riu sciti a scoprire dove l’avesse preso. Abbiamo ancora meno risposte in grado di spiegarci come poté l’albero crescergli dentro, il seme germinare senza impedimenti, disse il dottore, nella bocca dello stomaco, irrigato solo dai succhi biliari del bambino. E a sette anni, ci disse sempre il dottore, gli sto maci funzionano così bene. Il corpo del nostro Óscar ‒ allora era ancora il nostro Óscar ‒ permise all’albero di crescere, alle radici di estendersi attra verso gli intestini e al tronco di stirarsi sottile, cerimonios...
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ES
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IT
by Valeria Parlato
Written in ES by Mariana Torres
L’apprendimento
Quando ho costruito il primo, credevo di aver creato un capolavoro. Come un pittore quando finisce il dipinto d’esordio della sua carriera, che rinnegherà con la stessa veemenza con cui l’ha riconosciuta come sua inizialmente. L’ho fatto a mia immagine e somiglianza e, quando per la prima volta gli ho visto la vita negli occhi, è stato come guardarsi allo specchio. Solo grazie all’asincronia del riflesso ho sciolto l’equivoco. Non sono stato modico nelle abilità che gli ho attribuito: forza, agilità, spirito combattivo, una straordinaria capacità strategica. Nonostante questo, ci ho messo solo...
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PT
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IT
by Francesca Leotta
Written in PT by Valério Romão
I bambini scrittori
Quasi tutto quello che è accaduto quel giorno è successo qui. Il mio dito indice punta alla testa. Molti anni dopo, mentre porto mio figlio a sco prire il ghiaccio, ricordo ancora tutti gli avvenimenti di quell’unico giorno come “la fucilazione”.
Non morì nessuno. Le persone erano pericolose, soprattutto i bam bini piccoli, appesi agli alberi, i piedi penzoloni ‒ e era dalla lingua in mezzo alla bocca che sarebbero venuti i crimini peggiori.
Ascoltare fa male, camminare è un trucco. Camminiamo. Perfino i piccoli dittatori invecchiano. I figli coabitano la terra con i padri, da milioni, ...
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PT
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IT
by Francesca Leotta
Written in PT by José Gardeazabal
Per non vederti
Sai già che ho preso i bambini, i vestiti, le cose del bagno, il cibo biologico diviso in piccole porzioni dentro contenitori di plastica di colori sgargianti come quelli della Benetton, ho preso anche i loro libri, perché la notte è solo con la lettura che riesco a far addormentare Rogério, e non di rado si sveglia qualche ora dopo con un incubo che gli strozza il pomo d’adamo, e io lo abbraccio, come abbracciavo te, Rita, quando facevamo un nido così perfetto che a guardarci dall’alto ci si poteva facilmente confondere con uno di quei simboli cinesi bianchi e neri dove si vedono spieg...
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PT
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IT
by Francesca Leotta
Written in PT by Valério Romão
Gli esseri viventi
La mamma è morta sola e lentamente.
La causa della morte, secondo i medici, è stata un’intossicazione. La mamma intossicata.
Che idiozia.
Non ho voluto discutere con i medici, mi sono limitata a firmare i documenti e ad occuparmi del funerale. Se c’era una cosa che mia madre conosceva bene era la sua dispensa delle erbe. Era sempre stata precisa con le dosi. Non si sbagliava. Alla bambina, per adesso, ho raccontato la ver sione ufficiale, quella dell’intossicazione. Un giorno le dirò io stessa che sua nonna si è suicidata.
La bambina è stata sempre presente. Dopo averle dato la not...
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ES
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IT
by Valeria Parlato
Written in ES by Mariana Torres
L’esilio
Il letto era come una nave che solcava le onde della notte. Loro due abbracciati, sembravano condividere la sostanza di un'onda scura, ogni tanto attraversata da un raggio di luce. La nave galleggiava lentamente piena di mistero, e tutt’intorno il paesaggio sembrava un'estensione infinita delle acque, senza che però fosse spaventosa. Si erano ritrovati da poco tempo.
Ogni tanto giocavano a tennis. A volte, dopo la partita prendevano una birra. Questo tipo di amicizie brevi era tipico degli impiegati solitari che erano stati trasferiti in quella città. Di solito preferivano trasferirci gli i c...
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RO
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IT
by Maria Alampi
Written in RO by Anna Kalimar
Il ponte
Tutte le stazioni dei treni hanno un orologio. A dire il vero, ne hanno più di uno. Sopra la biglietteria c’è quello principale. Poi, nell’area partenze, ci sono quelli più piccoli. Quelli utili, perché complici della nostra pigrizia nel tirar fuori il cellulare dalla tasca o nel consultare l’orologio al polso. I bambini rimangono affascinati da questi orologi. La lancetta dei secondi che ruota senza sosta finisce per essere l’unica occasione in cui riescono a vedere il tempo che passa. La osservano salire e, man mano che assume la posizione verticale, i loro cuoricini battono più in fr...
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PT
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IT
by Francesca Leotta
Written in PT by João Valente
Residence
Appartamento 11
IL BAMBINO
Quel bambino, guardatelo bene.
Ogni estate, quel bambino, ha un anno in più.
Ogni estate, il colore castano dei suoi capelli è alleggerito dal sole in un rosso tenue, dai chiari riflessi. Ogni estate, al mattino, gonfia le gomme della sua bmx e pedala all’interno del Residence, lungo il recinto in pietra dietro cui si nasconde e spia i coetanei scalciare un pallone sul campo di terra battuta. Urlano parolacce di ogni tipo. Parolacce che il bambino non ha mai detto.
Il Residence comprende due palazzine di tre piani, identiche. L’una il riflesso dell’altra...
Written in IT by Maurizio Amendola
Dopo l’ultima cena
Sono stati giorni fantastici. Morire è così, mi ricordo ogni minuto. È come se stessi disteso sulla mappa in altorilievo dell’adesso. Sto sdraiato di schiena per sentire ogni picco di montagna, ogni valle, tutte le pianure. La vita non scorre in avanti, né indietro, è solo adesso, adesso, adesso. Dopo qualche istante sento un dolore estremamente localizzato, come una pugnalata, e rimango straordinariamente sveglio, come nel momento in cui il giudice mi ha condannato a morte. Morire è così, succede molte volte, ma una di queste è definitiva. La sensazione della fine può durare molto tempo, per ...
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PT
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IT
by Francesca Leotta
Written in PT by José Gardeazabal
Un angelo
– Sssh, guarda che viene.
Le persone trattengono il respiro e non si muovono, raccolte nell’an drone. Davanti a loro, passa una donna dentro un soprabito verde, con borsa, scarpe e guanti di pelle di serpente. I suoi tacchi emettono un suono acuto e dai suoi capelli, stretti in uno chignon, pendono alcune ciocche. L’area pedonale è piena di gente, uscita a far compere, ma la donna è una nota discordante, col suo lusso fuori dal comune. Nonostante ciò, nessuno le fischia, anzi alcune persone si spostano dalla sua strada quando la vedono arrivare.
– Dai, ora, – bisbiglia l’uomo più grand...
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RO
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IT
by Maria Alampi
Written in RO by Anna Kalimar
Bollettino dell’ultimo giorno
I suppose, I said, it is one definition of love, the belief in something that only the two of you can see.
– Rachel Cusk, Outline
Per l’ennesima volta mi impedisce di tirare fuori dallo zaino la mappa dell’i sola.
– Così sembriamo proprio delle turiste, – mi dice.
– Ma è quello che siamo, no? – domando io.
Lei non risponde, ma aggrottando le sopracciglia guarda lo schermo del te lefono. Qualcuno le ha suggerito un’app con cui scaricare le mappe di un’a rea specifica, per poterle usare anche offline. Stando dietro alla freccia verde
sul display, che cambia posizione se siamo fermi e ch...
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NL
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IT
by Antonio De Sortis
Written in NL by Lotte Lentes
Il dilemma dell’ombrello marrone Prima porta a destra Niente
Si è trovato una volta, nel mondo reale, un ombrello marrone. Era di quel genere di ombrelli grandi, sotto il quale entravano due persone, e aveva un manico di legno. Risiedeva in un magazzino di surgelati in un angolo pol veroso. In esso alloggiavano alcuni ragni con le gambe lunghe. Una sera… – era una sera d’estate – l’ombrello aprì gli occhi e decise: “Vado”. Il problema era che l’ombrello marrone non aveva i piedi e non poteva andare da nessuna parte da solo. Qualcuno doveva portarlo.
Il secondo giorno, al mattino, Carl ha aperto il negozio come al solito e si è seduto dietro la cas...
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IT
by Maria Alampi
Written in RO by Anna Kalimar
Comunione
– Sarà qui?
– Sul bigliettino c’è scritto questo indirizzo, ti dice niente? – Questo me lo ricordavo come uno spiazzo. Sarebbe più facile se sa pessimo il nome del ristorante.
– Te l’ha dato quando ti ha telefonato.
– Deve essere qui. Ci sono parecchie macchine, – risposi mettendo la freccia, deciso a parcheggiare.
– Chiama tua sorella e ci togliamo ogni dubbio.
– Non l’ho conservato perché pensavo che non saremmo venuti. Non conosco nemmeno la bambina.
– Sono stati gentili a invitarci. Può essere un buon momento per te per... insomma…
– Lo so, lo so, – tagliai corto, non ero in ven...
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by Valeria Parlato
Written in ES by Roberto Osa
Il sole quando cade
I
Il mattino dell’11 luglio 1978 un camion parte con un carico di propene li quido in direzione di Barcellona. Il camion proviene da una piccola città della Catalogna ed è guidato da un autista con due grossi baffi nel mezzo della sua faccia lucida. Sono vent’anni che guida lo stesso mezzo per conto
della stessa società, e conosce a memoria la rete stradale spagnola. Per evi tare le autostrade a pedaggio sceglie sempre le strade nell’entroterra.
Le bombole del gas non dovrebbero stare a lungo sotto il sole, meno che mai una bombola enorme che contiene venticinque tonnellate di propene ...
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IT
by Antonio De Sortis
Written in NL by Joost Oomen
Viale Zorilor: L’inizio
Ogni uomo ha il diritto, e questo diritto è divino, e non può essere altri menti l’ultima frase, non è obbligatorio cioè che la suddetta frase sia lunga, né che somigli ad un biglietto d’addio, ma conta che essa sia veritiera, che ci sia tanta verità quanta ne possa entrare in essa, tuttavia dentro una frase, sia essa l’ultima, giacché la verità ha l’abitudine di essere capricciosa, ma ciò non significa che non esista, esiste sicuramente, e va detto, soltanto che essa non può essere detta dentro un racconto, dato che il racconto ha la sua verità, la quale non è uguale alla vera verità, se...
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RO
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IT
by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun
Rivolta inversa
La sua vita con Carmen Ottomanyi era iniziata molto bruscamente alla fine del quinto anno di liceo. Nel giorno in cui decise di andarsene dalla città, andò a cercare una tipa alta nella classe a fianco, una certa Fahrida (suo padre era dell'Iran), detta anche Frida. Partiva dalla città perché aveva
la convinzione che se parti, i tuoi limiti rimarranno indietro, una convin zione assurda ma, se non arrivi mai ad avercela, sei degno di pietà. Trovò questa Frida con una banda di ragazze, dietro i palazzi, mentre fumavano e ridevano. Allora si fumava ancora come delle ciminiere, anche nei li...
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RO
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IT
by Maria Alampi
Written in RO by Cătălin Pavel
Il comunismo visto dai bambini molto piccoli
Ho quattro anni e non sono mai salito oltre il primo piano. Sono convinto che il serpente azzurro della balaustra sia infinito, che salga, salga e salga, sfondi il soffitto di bitume del nostro palazzo e avanzi inosservato fino al cielo. È un pensiero che non condivido con nessuno. La paura si riscalda alla fiamma di questo pensiero.
Le persone scendono dai piani superiori, dal cielo, a volte parlano tra di loro bisbigliando e io non sento cosa si dicono. Ma non è mai un si lenzio fine a sé stesso. Non c'è mai calma.
Il vociare passa dall'uno all'altro. Sono come delle api o forse come ...
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IT
by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun
Il tempo è un cerchio
Verso l’alba, sognò un crimine commesso ai piedi di un mandorlo e quattro biglietti della lotteria, tutti perdenti. Era domenica.
Il giovane medico pianse nel sonno e si svegliò con le guance avvolte da una tristezza purpurea. Mangiò senza appetito, si vestì a lutto e attese la telefonata che avrebbe dovuto confermare chi dei suoi cari fosse morto nella notte.
Suo nonno era nato intorno all’inizio del XX secolo, in un mondo troppo lontano che la gente potesse conservare molte fotografie.
Il padre di suo nonno era morto trent’anni prima che il giovane medico nascesse. Egli veniva da un tempo an...
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by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun
L’Impero romano in 100 date
9 d.C.
11 settembre. Al termine di una cruenta battaglia durata oltre tre giorni nella foresta di Teutoburgo, nella Germania settentrionale, tre intere le gioni romane, comandate dal governatore Publio Quintilio Varo, vengono annientate da una coalizione di popolazioni germaniche guidata da Arminio, capo della tribù dei Cherusci. Lo shock provocato a Roma dalla notizia è enorme: in seguito alla sconfitta Augusto decide di evacuare tutti i territori compresi tra il Reno e l’Elba, conquistati da Druso e poi da Tiberio (i figli della moglie Livia, nati dal primo matrimonio con Tiberio Cl...
Written in IT by Fabio Guidetti