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Welcome to our publication platform! You can browse and search for stories and samples from all our writers. Thanks to our translators, each story is available in Czech, Dutch, Italian, Polish, Portuguese, Romanian, Serbian, Slovene and Spanish. Throughout the years, this platform is becoming a growing archive of European literature by the future generation of literary artists. We're sharing stories beyond barriers.
Il comunismo visto dai bambini molto piccoli
Ho quattro anni e non sono mai salito oltre il primo piano. Sono convinto che il serpente azzurro della balaustra sia infinito, che salga, salga e salga, sfondi il soffitto di bitume del nostro palazzo e avanzi inosservato fino al cielo. È un pensiero che non condivido con nessuno. La paura si riscalda alla fiamma di questo pensiero.
Le persone scendono dai piani superiori, dal cielo, a volte parlano tra di loro bisbigliando e io non sento cosa si dicono. Ma non è mai un si lenzio fine a sé stesso. Non c'è mai calma.
Il vociare passa dall'uno all'altro. Sono come delle api o forse come ...
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RO
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by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun
Un angelo
– Sssh, guarda che viene.
Le persone trattengono il respiro e non si muovono, raccolte nell’an drone. Davanti a loro, passa una donna dentro un soprabito verde, con borsa, scarpe e guanti di pelle di serpente. I suoi tacchi emettono un suono acuto e dai suoi capelli, stretti in uno chignon, pendono alcune ciocche. L’area pedonale è piena di gente, uscita a far compere, ma la donna è una nota discordante, col suo lusso fuori dal comune. Nonostante ciò, nessuno le fischia, anzi alcune persone si spostano dalla sua strada quando la vedono arrivare.
– Dai, ora, – bisbiglia l’uomo più grand...
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RO
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IT
by Maria Alampi
Written in RO by Anna Kalimar
Gli esseri viventi
La mamma è morta sola e lentamente.
La causa della morte, secondo i medici, è stata un’intossicazione. La mamma intossicata.
Che idiozia.
Non ho voluto discutere con i medici, mi sono limitata a firmare i documenti e ad occuparmi del funerale. Se c’era una cosa che mia madre conosceva bene era la sua dispensa delle erbe. Era sempre stata precisa con le dosi. Non si sbagliava. Alla bambina, per adesso, ho raccontato la ver sione ufficiale, quella dell’intossicazione. Un giorno le dirò io stessa che sua nonna si è suicidata.
La bambina è stata sempre presente. Dopo averle dato la not...
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ES
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by Valeria Parlato
Written in ES by Mariana Torres
L’esilio
Il letto era come una nave che solcava le onde della notte. Loro due abbracciati, sembravano condividere la sostanza di un'onda scura, ogni tanto attraversata da un raggio di luce. La nave galleggiava lentamente piena di mistero, e tutt’intorno il paesaggio sembrava un'estensione infinita delle acque, senza che però fosse spaventosa. Si erano ritrovati da poco tempo.
Ogni tanto giocavano a tennis. A volte, dopo la partita prendevano una birra. Questo tipo di amicizie brevi era tipico degli impiegati solitari che erano stati trasferiti in quella città. Di solito preferivano trasferirci gli i c...
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RO
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by Maria Alampi
Written in RO by Anna Kalimar
Comunione
– Sarà qui?
– Sul bigliettino c’è scritto questo indirizzo, ti dice niente? – Questo me lo ricordavo come uno spiazzo. Sarebbe più facile se sa pessimo il nome del ristorante.
– Te l’ha dato quando ti ha telefonato.
– Deve essere qui. Ci sono parecchie macchine, – risposi mettendo la freccia, deciso a parcheggiare.
– Chiama tua sorella e ci togliamo ogni dubbio.
– Non l’ho conservato perché pensavo che non saremmo venuti. Non conosco nemmeno la bambina.
– Sono stati gentili a invitarci. Può essere un buon momento per te per... insomma…
– Lo so, lo so, – tagliai corto, non ero in ven...
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by Valeria Parlato
Written in ES by Roberto Osa
Dopo l’ultima cena
Sono stati giorni fantastici. Morire è così, mi ricordo ogni minuto. È come se stessi disteso sulla mappa in altorilievo dell’adesso. Sto sdraiato di schiena per sentire ogni picco di montagna, ogni valle, tutte le pianure. La vita non scorre in avanti, né indietro, è solo adesso, adesso, adesso. Dopo qualche istante sento un dolore estremamente localizzato, come una pugnalata, e rimango straordinariamente sveglio, come nel momento in cui il giudice mi ha condannato a morte. Morire è così, succede molte volte, ma una di queste è definitiva. La sensazione della fine può durare molto tempo, per ...
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PT
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by Francesca Leotta
Written in PT by José Gardeazabal
Non dare da mangiare alle scimmie
Luz aspettava da più di mezz’ora sotto il sole. Ogni tanto, percorreva il marciapiede da un estremo all’altro per sgranchirsi le gambe e alleggerire il peso della pancia. Gli occhi le si muovevano con rapidità tra le macchine che circolavano per strada, soprattutto quando si sentiva un’accelerata. Ma niente.
Decise di ripararsi dal caldo sotto la gronda dell’edificio. Fu allora che, dietro un autobus, apparve zigzagando la piccola macchina rossa. Luz vide Jaime frenare di colpo e suonare ripetutamente il clacson, come se l’a spettasse da un pezzo. Lei rimase un altro po’ all’ombra.
Il ...
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by Valeria Parlato
Written in ES by Roberto Osa
Dichiarazione di dipendenza
Poco tempo fa, a un barbecue, ho conosciuto una persona che aveva appena avuto un bambino. Era la sua prima uscita in pubblico. Confessò, con il bambino fra le braccia, che questo fatto l’aveva resa dipendente. Nel dire così fece una faccia delusa, e ne parlava come se fosse una confessione.
Sembrava che per lei la dipendenza fosse una forma di fallimento. Come per tutti noialtri, credo.
Alla dipendenza si associa il più delle volte qualcosa di debole e poco attraente, di brutto addirittura. Se pensiamo all’indipendenza, vediamo invece un che di forte, di attraente, l’obiettivo a cui t...
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NL
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IT
by Antonio De Sortis
Written in NL by Rebekka de Wit
Albero mostro bambino albero
Ancora non sappiamo come Óscar riuscì a mangiare il seme, né siamo riu sciti a scoprire dove l’avesse preso. Abbiamo ancora meno risposte in grado di spiegarci come poté l’albero crescergli dentro, il seme germinare senza impedimenti, disse il dottore, nella bocca dello stomaco, irrigato solo dai succhi biliari del bambino. E a sette anni, ci disse sempre il dottore, gli sto maci funzionano così bene. Il corpo del nostro Óscar ‒ allora era ancora il nostro Óscar ‒ permise all’albero di crescere, alle radici di estendersi attra verso gli intestini e al tronco di stirarsi sottile, cerimonios...
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by Valeria Parlato
Written in ES by Mariana Torres
Rivolta inversa
La sua vita con Carmen Ottomanyi era iniziata molto bruscamente alla fine del quinto anno di liceo. Nel giorno in cui decise di andarsene dalla città, andò a cercare una tipa alta nella classe a fianco, una certa Fahrida (suo padre era dell'Iran), detta anche Frida. Partiva dalla città perché aveva
la convinzione che se parti, i tuoi limiti rimarranno indietro, una convin zione assurda ma, se non arrivi mai ad avercela, sei degno di pietà. Trovò questa Frida con una banda di ragazze, dietro i palazzi, mentre fumavano e ridevano. Allora si fumava ancora come delle ciminiere, anche nei li...
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by Maria Alampi
Written in RO by Cătălin Pavel
L’apprendimento
Quando ho costruito il primo, credevo di aver creato un capolavoro. Come un pittore quando finisce il dipinto d’esordio della sua carriera, che rinnegherà con la stessa veemenza con cui l’ha riconosciuta come sua inizialmente. L’ho fatto a mia immagine e somiglianza e, quando per la prima volta gli ho visto la vita negli occhi, è stato come guardarsi allo specchio. Solo grazie all’asincronia del riflesso ho sciolto l’equivoco. Non sono stato modico nelle abilità che gli ho attribuito: forza, agilità, spirito combattivo, una straordinaria capacità strategica. Nonostante questo, ci ho messo solo...
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by Francesca Leotta
Written in PT by Valério Romão
'Come si può misurare il tempo?'
Come si può misurare il tempo? È possibile comprendere veramente questa categoria del pensiero e della realtà, che ci sfugge continuamente nel momento stesso in cui cerchiamo di percepirla? Nel nostro mondo, in cui orologi e calendari sono accessibili in pochi secondi a chiunque, è difficile immaginare che cosa significasse vivere senza sapere il momento, l’ora, il giorno in cui ci si trovava. Ancora ai tempi dei nostri nonni, soltanto i più ricchi e i più istruiti potevano leggere un giornale e possedere un orologio da taschino: per quanti vivevano e lavoravano nelle campagne, la percezione d...
Written in IT by Fabio Guidetti
Per non vederti
Sai già che ho preso i bambini, i vestiti, le cose del bagno, il cibo biologico diviso in piccole porzioni dentro contenitori di plastica di colori sgargianti come quelli della Benetton, ho preso anche i loro libri, perché la notte è solo con la lettura che riesco a far addormentare Rogério, e non di rado si sveglia qualche ora dopo con un incubo che gli strozza il pomo d’adamo, e io lo abbraccio, come abbracciavo te, Rita, quando facevamo un nido così perfetto che a guardarci dall’alto ci si poteva facilmente confondere con uno di quei simboli cinesi bianchi e neri dove si vedono spieg...
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by Francesca Leotta
Written in PT by Valério Romão
Ortensio
Lui pensa che il mondo sia fatto di linee. Non sono parallele, non gli importa dove vanno a incontrarsi. Conta lo spazio che le allontana, ciò che lo riempie, cosa nasce e cosa muore nel tempo che le trattiene, immutate e immaginarie, nella solitudine di chi le osserva.
È una linea l’orizzonte che divide il cielo dal golfo di Sant’Eufemia. Spesso, se il tramonto è pulito, lo Stromboli sembra più vicino. Appare come una piramide quasi nera, dalla cima nasce un grigio sbuffo che Ortensio distingue a fatica. È una linea quella formata dai sassi che a riva anticipano il bagnasciuga. Restano ...
Written in IT by Maurizio Amendola
Bollettino dell’ultimo giorno
I suppose, I said, it is one definition of love, the belief in something that only the two of you can see.
– Rachel Cusk, Outline
Per l’ennesima volta mi impedisce di tirare fuori dallo zaino la mappa dell’i sola.
– Così sembriamo proprio delle turiste, – mi dice.
– Ma è quello che siamo, no? – domando io.
Lei non risponde, ma aggrottando le sopracciglia guarda lo schermo del te lefono. Qualcuno le ha suggerito un’app con cui scaricare le mappe di un’a rea specifica, per poterle usare anche offline. Stando dietro alla freccia verde
sul display, che cambia posizione se siamo fermi e ch...
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IT
by Antonio De Sortis
Written in NL by Lotte Lentes
Finalmente hai una stanza tutta per te
Sto scomodo, ma non mi azzardo a muovermi per non svegliarti. Mi stiro la schiena e allevio il dolore. Sto mezzo seduto sul bordo del letto, lasciando il materasso a tua disposizione. Sei caduto in un sonno profondo e ne ap profitto per accarezzarti i capelli con dolcezza. Non ti piace che lo faccia quando sei sveglio.
Era sul divano che mi rifacevo. Quando stavi per crollare dal sonno, cullato da un giorno di giochi e scorribande, ti mettevo a guardare i cartoni animati. In quei momenti ti riempivo di coccole. Accettavi le mie carezze solo perché eri in uno stato di semicoscienza. Ti l...
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PT
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IT
by Francesca Leotta
Written in PT by João Valente