Published Texts
Welcome to our publication platform! You can browse and search for stories and samples from all our writers. Thanks to our translators, each story is available in Czech, Dutch, Italian, Polish, Portuguese, Romanian, Serbian, Slovene and Spanish. Throughout the years, this platform is becoming a growing archive of European literature by the future generation of literary artists. We're sharing stories beyond barriers.
I bambini scrittori
Quasi tutto quello che è accaduto quel giorno è successo qui. Il mio dito indice punta alla testa. Molti anni dopo, mentre porto mio figlio a sco prire il ghiaccio, ricordo ancora tutti gli avvenimenti di quell’unico giorno come “la fucilazione”.
Non morì nessuno. Le persone erano pericolose, soprattutto i bam bini piccoli, appesi agli alberi, i piedi penzoloni ‒ e era dalla lingua in mezzo alla bocca che sarebbero venuti i crimini peggiori.
Ascoltare fa male, camminare è un trucco. Camminiamo. Perfino i piccoli dittatori invecchiano. I figli coabitano la terra con i padri, da milioni, ...
Translated from
PT
to
IT
by Francesca Leotta
Written in PT by José Gardeazabal
'Come si può misurare il tempo?'
Come si può misurare il tempo? È possibile comprendere veramente questa categoria del pensiero e della realtà, che ci sfugge continuamente nel momento stesso in cui cerchiamo di percepirla? Nel nostro mondo, in cui orologi e calendari sono accessibili in pochi secondi a chiunque, è difficile immaginare che cosa significasse vivere senza sapere il momento, l’ora, il giorno in cui ci si trovava. Ancora ai tempi dei nostri nonni, soltanto i più ricchi e i più istruiti potevano leggere un giornale e possedere un orologio da taschino: per quanti vivevano e lavoravano nelle campagne, la percezione d...
Written in IT by Fabio Guidetti
La fanciulla morte
Deviazione.
Il suicidio per strangolamento è un evento abbastanza raro. Solitamente il laccio viene avvolto ripetutamente intorno al collo, a volte utilizzando anche un oggetto morbido. Nello strangolamento, a causa della sollecitazione del nervo pneumogastrico e dello schiacciamento della carotide, il flusso di sangue diretto al cervello si arresta e le vie respiratorie si bloccano. Solo la laringe di solito non si chiude del tutto, per questo la morte risulta più lenta che con l'impiccagione (a meno che non si perdano i sensi e che il laccio non si allenti).
L'impiccagione è invece da se...
Translated from
CZ
to
IT
by Elena Zuccolo
Written in CZ by Lucie Faulerová
Cose che non cambiano mai
E io ero ancora privo di paura di te, per questo alzavo la mano, chiedendo discendenza dalla tua. E la tua mano allora scendeva, musica di ascensore, calda come pezze di stoffa, aveva vene come le curve dei cobra che stanno sempre zitti, ti rosicchiavi le unghie finché non si chiudevano come conchiglie, e la tua mano allora scendeva discendenza per incontrare la mia e ci incrociavamo per mezzo di questi vermetti che sono le dita.
Povero te. Prima di tutto questo hai camminato con me in braccio, mugolavi ninne nanne nel cuore della notte, quando avevi anche bisogno di russare. Mi hai pulito ...
Translated from
PT
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IT
by Elisa Rossi
Written in PT by Luis Brito
Viale Zorilor: L’inizio
Ogni uomo ha il diritto, e questo diritto è divino, e non può essere altri menti l’ultima frase, non è obbligatorio cioè che la suddetta frase sia lunga, né che somigli ad un biglietto d’addio, ma conta che essa sia veritiera, che ci sia tanta verità quanta ne possa entrare in essa, tuttavia dentro una frase, sia essa l’ultima, giacché la verità ha l’abitudine di essere capricciosa, ma ciò non significa che non esista, esiste sicuramente, e va detto, soltanto che essa non può essere detta dentro un racconto, dato che il racconto ha la sua verità, la quale non è uguale alla vera verità, se...
Translated from
RO
to
IT
by Maria Alampi
Written in RO by Andrei Crăciun
Le bugie si accumulano in fretta
Non intendevo sollevare un polverone del genere. Ma all’improv viso è successo. Raccontai a scuola dell’incidente stradale, e una cosa tira l’altra.
Mi ero talmente stufato degli esami che mi alzavo sempre tardi, e ogni volta mi ripromettevo di iniziare in anticipo per dare una sfogliata alle cose che non avevo studiato. Dopo il bip-bip esasperante della sveglia di mia madre, che entrava al lavoro molto presto, ripiombavo in un sonno profondo, così profondo che sentivo a stento suonare la mia. Mio padre veniva a buttarmi giù dal letto appena in tempo. Ma ciò non avvenne il lunedì dell’...
Translated from
NL
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IT
by Antonio De Sortis
Written in NL by Carmien Michels
L’apprendimento
Quando ho costruito il primo, credevo di aver creato un capolavoro. Come un pittore quando finisce il dipinto d’esordio della sua carriera, che rinnegherà con la stessa veemenza con cui l’ha riconosciuta come sua inizialmente. L’ho fatto a mia immagine e somiglianza e, quando per la prima volta gli ho visto la vita negli occhi, è stato come guardarsi allo specchio. Solo grazie all’asincronia del riflesso ho sciolto l’equivoco. Non sono stato modico nelle abilità che gli ho attribuito: forza, agilità, spirito combattivo, una straordinaria capacità strategica. Nonostante questo, ci ho messo solo...
Translated from
PT
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IT
by Francesca Leotta
Written in PT by Valério Romão
L'Impero Romano e la crisi dei rifugiati (370-410 d.C.)
Perché cadde l’Impero Romano? Questa domanda ha tormentato la civiltà europea per tutta la sua storia, accompagnata (in modo talvolta esplicito, talvolta sottinteso) dalla riflessione sulle conseguenze che quell’evento lon tano ha sul presente. Impressionati dai resti monumentali di Roma e for mati sulla sua eredità immateriale, abbiamo guardato con ammirazione alle sue conquiste economiche, tecnologiche e culturali: e ci siamo chiesti quale sarebbe stata l’evoluzione della civiltà occidentale, qualora il crollo dell’Impero non avesse modificato le condizioni di vita individuali e ridi me...
Written in IT by Fabio Guidetti
Distorti
Quella sera mi chiamava, e non sembrava avere alcuna intenzione di smet tere.
‒ Mamma. Mamma!
Lo diceva così, offrendolo a me e alla stanza mentre questa si ritirava in un’oscurità di cera, piena di giocattoli (la sua unica proprietà). Strillò ancora, molto più forte, e allora distolsi lo sguardo e accarezzai il bicchiere di whisky, proprio sul fondo, finché l’umidità non passò sulla punta del mio dito.
La parola era ben cucita al suo cervello fin da quando era piccolo. Rimasi immobile a guardare la forma iridata e caparbia della goccia. Non era certo un crimine lasciare che imparasse ...
Translated from
ES
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IT
by Valeria Parlato
Written in ES by Matías Candeira
Calcare
Insomma, ci vuole un po’ di tempo perché si formi del calcare su un soffione della doccia come questo. Adesso che me ne sto appeso per metà nel corridoio e metà sulle scale, con il tubo della doccia avvolto attorno al collo, penso: se i miei amici avessero visto il bagno, avrebbero capito. Se fossero saliti tutti di sopra anche solo una volta, come Emma quel pomeriggio, avrebbero visto il soffione della doccia, avrebbero aperto e chiuso il rubinetto, avrebbero notato la parete di vetro della doccia sporca di calcare, i miei peli della barba rasati frettolosamente e abbandonati nel lavandino, e...
Translated from
NL
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IT
by Olga Amagliani
Written in NL by Lisa Weeda
Il dilemma dell’ombrello marrone Prima porta a destra Niente
Si è trovato una volta, nel mondo reale, un ombrello marrone. Era di quel genere di ombrelli grandi, sotto il quale entravano due persone, e aveva un manico di legno. Risiedeva in un magazzino di surgelati in un angolo pol veroso. In esso alloggiavano alcuni ragni con le gambe lunghe. Una sera… – era una sera d’estate – l’ombrello aprì gli occhi e decise: “Vado”. Il problema era che l’ombrello marrone non aveva i piedi e non poteva andare da nessuna parte da solo. Qualcuno doveva portarlo.
Il secondo giorno, al mattino, Carl ha aperto il negozio come al solito e si è seduto dietro la cas...
Translated from
RO
to
IT
by Maria Alampi
Written in RO by Anna Kalimar
Lampi
In una raccolta di saggi dal titolo Lo zen nell’arte della scrittura, Ray Bradbury scrive che dai ventiquattro ai trentasei anni trascorse il tempo a buttare giù liste di nomi. La lista diceva più o meno così:
IL LAGO. LA NOTTE. I GRILLI. IL BURRONE. LA SOFFITTA. IL PIANTERRENO. LA BOTOLA. IL BAMBINO. LA FOLLA. IL TRENO NOTTURNO. LA SIRENA DELLE NEBBIE. LA FALCE. IL CARNEVALE. LA GIOSTRA. IL NANO. IL LABIRINTO DI SPECCHI. LO SCHELETRO.
Ultimamente mi è successa una cosa simile.
Ho vissuto in una famiglia che mi ha dato una buona educazione e un buon modo di stare al mondo ma ultimamente pen...
Written in IT by Sara Micello
Il raduno
Basta. Ho raccolto le mie cose, il completo nel portabiti, il calzascarpe e ho consegnato la chiave. Fino a casa ci vogliono sei ore di guida, ma la strada è più breve al ritorno. Abbasso il finestrino e, con la testa fuori, percorro sempre più velocemente il viale principale della città. Rinfrescata dalla sera e dalla velocità, l’aria mi rade le guance e mi ricorda l’asprezza di una spugnetta struccante. Ho una pelle sensibile e non sopporto facilmente il trattamento di cui sono oggetto i presentatori televisivi per non apparire come una luna piena sullo schermo – che gli si applichi sul viso...
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RO
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IT
by Andreaa David
Written in RO by Alexandru Potcoavă
L'avvento
Le cose hanno preso una piega inaspettata una domenica mattina di agosto, quando i primi passanti di Place du Parvis Notre Dame, i dipendenti dei bistrot della zona, hanno intravisto l’oggetto, qualcosa di simile a una pallottola gigante poggiata al suolo con la punta verso la cattedrale e la parte posteriore verso la centrale di polizia. A una prima stima, il proiettile misurava circa venti metri in lunghezza e cinque di diametro. I barman e i camerieri si avvicinarono curiosi, ci girarono intorno una volta, fecero un’alzata di spalle e se ne andarono ad aprire i ristoranti. Questo verso le s...
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RO
to
IT
by Andreaa David
Written in RO by Alexandru Potcoavă
Raccogliere le forze per fuggire
[...] Come un pivello, ero entrato nel locale poco dopo l'apertura, mentre i ragazzetti avevano appena cominciato a scaldare gli animi nelle birrerie vicine. In quel momento, sul parquet deserto, scorrazzavano ancora gli effetti luminosi, mentre il techno set introduttivo del DJ ricordava più il mantra di un monaco buddista che qualcosa di satanico. Dal riflesso umido sul pavimento era evidente che, appena mezz'ora prima, per la sala aveva volteggiato l'impresa di pulizie. E così mi ero messo a meditare sulla vanità del destino umano e ogni tanto andavo a prendere una birra, prima che al bar s...
Translated from
CZ
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IT
by Elena Zuccolo
Written in CZ by Ondrej Macl
24
17
22 dicembre 2014, Diario de Vida
La natura spettrale di Plaza de España consisteva nel suo rispecchiare la magnificenza di una civiltà precedente, che nell’epoca moderna non aveva più senso.
Che se ne fa la forza colonizzatrice di una piazza così importante, pomposamente suddivisa nelle province spagnole, pensata per celebrare tempi passati? Le carrozze giravano attorno alla fontana, offrendo ai turisti di giocare alla nobiltà per pochi soldi. Bene, almeno qui non ci sono segway. Un cavallo sfruttò la distrazione del cocchiere, si liberò dal giogo e corse al galoppo verso la propria ...
Translated from
SR
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IT
by Sara Latorre
Written in SR by Marija Pavlović
Cara, francamente me ne infischio
Marek, stringendomi forte, mi trascina sul letto e il suo volto viene attraversato da un’espressione che mi fa perdere del tutto l’orientamento, come se il nostro letto fosse una valanga, nella quale lui mi ha sprofondato, facendomi dimenticare dov’è l’alto e dove il basso. Tutta la scena, la stretta e la sua espressione, dura appena un secondo, un momento dopo mi estrae dalla valanga e, anche se mi trovo ancora in posizione orizzontale, mi è talmente chiaro dove sia l’alto e dove il basso, da sembrarmi quasi sospetto. E solo a questo punto ne prendo coscienza, solo adesso capisco, anche se so...
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CZ
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IT
by Elena Zuccolo
Written in CZ by Lucie Faulerová
Gerico
[…]
I
[…]
La fattoria, così la chiamavano, si ergeva solitaria su un altopiano in cima a una bassa collina. Era una cascina di due piani, una costruzione in legno, rettangolare, stretta e lunga.
Dalla grande finestra del piano superiore, seduto sulla sedia a dandolo in corridoio, Jens osservava la campagna che si stendeva oltre il fiume. I suoi piccoli occhi neri non smettevano di muoversi, perlustravano l'orizzonte avvolto nel buio, attenti a qualsiasi dettaglio sospetto. Elia e Natan sedevano a terra, al suo fianco, giocando con dei modellini di macchine arrugginiti.
Si sentivano i rumo...
Written in IT by Fabrizio Allione
La casa di Haifa
Alcuni mesi dopo
12 agosto
«Mohammad, tra mezz’ora tieni il telefono a portata di mano. Credo di averla trovata!»
Balzo giù dal letto, mi vesto in preda all’agitazione il più rapidamente possibile e mi lascio l’ostello alle spalle. Rapido. Come se cambiasse qualcosa se arrivo alla casa con cinque minuti di anticipo o di ritardo. Percorro quasi correndo la discesa che conduce al porto, sospesa tra l’odierno quartiere ebraico Hardar Carmel e l’ex quartiere palestinese Wadi Salib. Faccio in tempo a sentire lo stridio di una sega che forse taglia del ferro. E anche galli e galline. Insolito. Odo...
Translated from
SL
to
IT
by Lucia Gaja Scuteri
Written in SL by Andraž Rožman
La Metro
Lunedì mattina sentì la metro entrare in stazione non appena introdotta la tessera nel dispositivo e, sebbene non fosse in ritardo e anche se lo fosse stato, non c'era alcun problema, tuttavia fu colto dall’improvviso desiderio di prendere quella metro, un desiderio che non era tanto una voglia, quanto una bizzarra smania di vendetta, e si scaraventò giù per le scale. Successe però una cosa molto strana. Come si suol dire, nel momento in cui muori, che la vita intera ti passa davanti agli occhi, in quei pochi secondi, quanti ne servirono a T. per salire tutti i gradini, gli passò per la mente ...
Translated from
RO
to
IT
by Maria Alampi
Written in RO by Cătălin Pavel